Perdonaci, Signore Gesù, se ancora una volta rimaniamo muti davanti all’urlo di sofferenza che gronda dal patibolo dei tanti crocifissi della storia.
Perdona l’indifferenza alla sete di libertà che solca il calvario delle migliaia d’imbarcazioni traboccanti di disperati.
Perdona la tiepidezza verso gli schiaffi delle bombe e il fragore delle armi che percuotono il tuo volto disperato in tanti bambini, donne e adulti intrappolati in scenari di guerra.
Perdona, Signore, l’impassibilità al lancinante dolore delle spine della solitudine che corona i pensieri di tanti nostri anziani.
Perdona l’apatia ai flagelli della malattia che lacera le carni di tanti ammalati terminali.
Perdona l’insensibilità ai mantelli purpurei della violenza di genere e dalla persecuzione intessuti di umiliazione e disprezzo, con cui sono avvolte sempre più persone, spesso a noi vicinissime.
Perdona la noncuranza verso la lancia della povertà che trafigge lo stomaco e la dignità di tanti conoscenti, fuoruscendone il sangue dei sacrifici e l’acqua delle lacrime.
Perdona, Signore, se come Giuda o Pietro, ancora oggi ti vendiamo e tradiamo, lasciandoti solo sulla croce; scappando come codardi dalle nostre responsabilità.
O Signore, tradito perfino dai tuoi; giudicato dai peccatori; consegnato dai religiosi; straziato nelle carni, schiaffeggiato e inchiodato; a te ora guardiamo con gli occhi colmi di vergogna e il cuore pieno di speranza.
Vergogna per i nostri peccati; le divisioni; le guerre.
Vergogna per il pianto innocente di tante donne e bambini; il nostro silenzio complice dinanzi alle ingiustizie; le mani pigre nel dare e avide nello strappare; la voce squillante nel pretendere e timida nel difendere; i piedi veloci nel male e paralizzati nel bene.
Proviamo tanta vergogna, Signore, ma confidiamo nel tuo amore, fiduciosi che non ci tratti secondo i nostri meriti ma secondo l’abbondanza della tua Misericordia; che i tradimenti non fanno venir meno l’immensità del tuo amore; che il tuo cuore non potrà mai dimenticarsi di noi.
Siamo certi che i nostri nomi, incisi in quel tuo cuore trafitto, ora porterai con te in Paradiso; che i nostri volti, stampati nelle tue pupille ora chiuse, mostrerai al Padre nella gloria della resurrezione.
Siamo certi che questa tua sofferenza può trasformare anche i cuori più induriti rendendoli capaci di sognare, perdonare e amare; può cambiare le tenebre di ogni notte che attraversiamo in alba folgorante di luce.
O Signore Gesù, appeso su questa croce per amore, sia santificato il tuo nome nella nostra vita cristiana;
venga il tuo regno di pace e gioia attraverso il nostro impegno concreto;
sia fatta la tua volontà nelle nostre scelte.
Dacci ogni giorno il cibo del corpo e dello spirito per sostenere noi e i nostri cari,
e facci tue mani per moltiplicare i pani della misericordia con chi ne ha bisogno.
Rimetti a noi i nostri sbagli come noi in questo momento, sotto la tua Croce, c’impegniamo a perdonare chi ha sbagliato nei nostri confronti.
Non abbandonarci nella sofferenza, ma liberaci da ogni forma di male.
Amen.
Don Michele Fontana